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Amador Chavez

Amador Chavez


Amador Chavez il fondatore del Arnis Ricarte Amador Chavez nacque il 17 maggio del 1916 a Capiz (Panay), luogo dove gli abitanti sono bellicosi per natura e hanno la reputazione di serbare un feroce rancore.
 
Amador Chavez iniziò a praticare le arti marziali locali con il Dumog (la lotta filippina), e ne divenne un campione.
Nel 1932 inizio a viaggiare verso Llolio e Bacolod City il sud delle filippine, dove lavorò per una fabbrica tedesca.
 
A Bacolod, Chavez imparò l’Arnis da Narciso “Sisoy” Gyabros, rinomato e rispettato praticante di Arnis denominato “Eskrimador”, perché si consideravano eskrimador i maestri che padroneggiavano almeno 3 stili di Arnis.
 
Chavez, fu l’unico degli allievi di Gyabros che imparò tutto il suo sistema,e quando iniziò a partecipare alle competizioni, combatteva solo con i primi 3 metodi:
  • Abbecedario,
  • Spada e Daga
  • Baratikal
Amador Chavez divenne talmente abile con l’Arnis da essere denominato “Lansidor” farabutto, perché la sua strategia era basata sulle finte e gli inganni,e un particolare metodo di attacco che scorrendo col suo bastone su  quello avversario andava a colpire la mano, grazie a queste strategie  non fu mai colpito ne alla mano,ne alla testa e di conseguenza non fu mai sconfitto.
 
Queste competizioni senza protezioni, erano davvero serie e pericolose, perché in ballo c’era l’onore dello stile, e in molti casi l’onore della famiglia con il suo stile.
 
Chavez accettò tutte le sfide di ogni tipo, come la sfida nel 1961 contro il pugile professionista Pedro Alvarez, che aveva anche un addestramento nell’Arnis.
 
Alvarez essendo molto più grosso di Chavez, pensava di resistere ai colpi iniziali di Chavez che usava il bastone, chiudere la distanza e colpire con i pugni.
L’incontro durò pochi secondi, Chavez colpì Alvarez due volte il braccio destro e una volta il lato sinistro della fronte con un colpo di “Bastarda”, provocandogli una grossa ferita e con il relativo stordimento.
Chavez gli suggerì di riposare e riprovare più tardi, ma Alvarez si arrese e abbandonò la sfida.
 
La fama di combattente che Chavez aveva accumulato, suscitò invidie e gelosie, fino al punto di doversi difendere in molti agguati da istruttori e maestri, perché Chavez di rifiutò di insegnare il suo stile.
Durante un agguato, Chavez (disarmato) fu circondato da due uomini armati di bastone kamagong e macete in un luogo pubblico.
Chavez disarmò e colpi l’uomo col bastone, girandosi colpi e apri il cranio del secondo uomo.
 
Chavez nel tempo riorganizzò l’Arnis Ricarte, dandogli una filosofia una gerarchia e una progressione tecnica con le armi e a mani nude adattabile a tutti i suoi allievi.
 
Filosofia:
La filosofia delle arti marziali del granmaestro Chavez comprende tre principi:
 
  • Ricordarsi di Dio;
  • Non spettegolare mai;
  • Non disprezzare o criticare gli stili di altre arti marziali.
     
Tiyo Mading (Amador Chavez) non dice mai che il suo stile è migliore, ma sostiene di voler combattere con chiunque di qualsiasi stile. Anche all'età di 74 anni, egli vuole ancora combattere. Stabilendo che la durata dell'incontro sia limitata a dodici minuti e che l'avversario deve rimanere a combattere fino alla fine. Tiyo Mading spiega: "L'arnis serve per salvaguardare la vita, per salvarci dai nostri nemici.
Ma dobbiamo sempre stare attenti al tradimento".
 
Amador Chavez mori a Capiz il 4 maggio del 1994.
Sito Web di
Samuele Simone
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