Bastone singolo Kali filippino
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Bastone singolo kali filippino
Combattimento col bastone singolo del kali filippino
Nelle arti marziali filippine il bastone singolo da combattimento prende i seguenti nomi baston, yantok, olisi in base al luogo da dove proviene lo stile.
Oggi il bastone è considerato l’anima della maggior parte dei sistemi di combattimento filippini, questo perché è la prima arma che viene studiata in tutti i suoi aspetti tecnici tattici, e solo dopo aver approfondito tutti i principi si passa allo studio delle altre armi come la spada, il bastone da palmo e per poi passare allo studio del mani nude (panantukan).
La lunghezza del bastone singolo per l’impiego in combattimento, dipende dallo stile che si pratica, le misure standard variano dai cm 55 fino ai cm 100, ma per personalizzare il proprio bastone esistono molti pensieri come ad esempio che la misura deve essere come l’intero braccio del praticante, altri praticanti vogliono che la sua lunghezza parte dall’interno dell’ascella fino all’interno del palmo,altri invece vogliono che parte dall’interno dell’ascella fino alla punta delle dita delle mani, mentre altri vogliono che il proprio bastone sia lungo dall’ombellico fino a toccare in terra.
Per il bastone singolo anche il peso è di importante considerazione, qui subentrano le proprie condizioni fisiche, c’è chi preferisce un bastone leggero per sviluppare un metodo più dinamico e spettacolare, chi invece usa un bastone più pesante per sviluppare una tecnica più potente nel colpire, chi invece usa un bastone più pesante e lungo per sviluppare un metodo che enfatizza le armi da taglio.
Ma la cosa più importante è che il bastone singolo è un’arma da botta da percussione e come tale che bisogna usarla, quindi con colpi frustati e potenti e esplosivi che somigliano ai jab del pugilato.
Le distanze
Nel combattimento con il bastone singolo esistono tre distanze principali : lunga, media, corta.
Ognuna di queste distanze sviluppa tecniche tattiche e strategie diverse, per questo la maggior parte dei vecchi maestri erano specializzati in una massimo due distanze compatibili, ad esempio chi era esperto nella corta aveva dei rudimenti della media; chi era esperto nella lunga non poteva che avere dei rudimenti nella media; chi era esperto nella media non poteva che avere i rudimenti della corta.
Oggi invece le cose sono cambiate, i maestri sono specializzati in tutti e tre le distanze, questo perché un pò per le esigenze del perfezionismo e di completare il proprio bagaglio tecnico, e c’è chi addirittura a aggiunto una quarta distanza che è la lotta a terra col bastone.
Distanza lunga : distanza dove vengono utilizzate solo le armi con la parte della punta
Distanza media : distanza dove subentra la mano sinistra, per deviare, disarmare che per colpire
Distanza corta : distanza dove si lavora con la parte estrema dell’impugnatura
Distanza lunga
La distanza lunga del kali filippino è suddivisa in due parti: precontatto e a contatto.
La distanza del precontatto è la fase di studio, dove gli sfidanti si studiano per preparare la strategia d’attacco, dove si fa uso delle guardie classiche e d’invito, dove si possono preparare finte semplici o complesse dipende dall’avversario che abbiamo di fronte.
L'approccio e lo studio della distanza lunga della fimasd, e preso e studiato dallo stile Arnis Ricarte en Cruzada, studiado dal caposcuola Samuele Simone con il M. Ronald Harris
La distanza a contatto, è la fase dove lavora esclusivamente la parte estrema delle due armi.
In questa distanza si fa uso di parate classiche con il bastone, per poi passare ad una particolare che consiste nel mettere la mano sinistra dietro il bastone come rinforzo, tecnica denominata “De Cuerdas “, studiata con il Maestro Oliver Barsabal divulgatore dell’Arnis Koredas Obra Mano, da me portato in Italia, nonché unico italiano riconosciuto.
Distanza Media
Per distanza media s’ intende quella fase del combattimento dove interviene la mano sinistra, in altre parole la mano disarmarta chiamata anche mano viva. Il suo ruolo e’ estremamente fondamentale in questa distanza, perche’ va a rafforzare la parata insieme al bastone agendo sulla mano armata dell’avversario, oppure dipende sempre dalla situazione,viene messa dietro al nostro bastone come rinforzo dello stesso ; tecnicamente il metodo si chiama “ De Cuerdas “, metodo da me studiato con il maestro Oliver Bersabal divulgatore dell’ Arnis Koredas Obra Mano, essendo Io l’unico in Italia ricociuto dal maestro stesso.
Oltre a questi due principi, la mano viva serve per bloccare, deviare, colpire e disarmare l’avversario.
In più dalla media distanza si puo’ colpire con pugni, ginocchiata, gomitate, testate e particolari calci.
I principi e le tecniche studiate con le armi in questa distanza, sono trasmesse allo studio del combattimento a mani nude denominato “ Sinumbagay “, che significa combattimento totale.
Distanza Corta
Per corta distanza si intende quella fase del combattimento dove viene usata la parte estrema del bastone,la parte dell’impugnatura, denominata “Punyo” oppure “Pok Pok” dal maestro Bersabal.
L’allenamento alla corta distanza è molto importante secondo la filosofia del FIMASD, purtroppo durante una colluttazione reale da strada, (in questo caso stiamo parlando del bastone), non sempre si riesce a tenere a bada l’avversario nella lunga distanza. Tanti possono essere i motivi: il terreno accidentale, il poco spazio e se gli avversari sono più di uno.
Il bagaglio tecnico della corta distanza, lo ha estrapolato principalmente, dal lungo apprendistato fatto con l'Arnis Koredas Obra Mano del M. Oliber Bersabal, e dai tanti seminari organizzati con il M Mitchell Tsia King Fung, allievo diretto di Bersabal che appare anche lui come assistente alle riprese.
Altro sistema che ha influenzato il bagaglio tecnico di Samuele, è il Doce Pares, con il maestro Uwe Shuwarz, allievo del M. Cacoy Canete fondatore dell’Eskrido.
Nella corta distanza, come dicevamo si colpisce principalmente con il calcio del bastone, preferibilmente il viso. Dopodiché si possono effettuare strangolamenti e leve articolari.
Molto importante, in questa distanza è l’impiego della mano viva (mano sinistra), oltre che a parare e deviare gli attacchi avversari, serve ad attaccare con pugni, gomitate, sbilanciare.
Nella distanza corta, sono molto importanti le ginocchiate e alcuni tipi di calci, micidiali e fatali.
Elemento importante nello studio della corta distanza, è il sacrificio e la resistenza nel sopportare gli esercizi, che al primo impatto durante l’allenamento fa pensare “ma chi me lo fa fare”, però passata quella fase non ci si pente di essere andati avanti.
I principali modi per colpire
Il bastone singolo nelle arti marziali filippine, sia per l’attacco che per la difesa personale esistono svariati metodi per colpire, che rendono lo stesso utile i qualunque situazione come per colpire di punta che di taglio per la lunga distanza, che con il calcio la parte dell’impugnatura nella corta distanza, in più abbiamo la tecnica a ventaglio che è una via di mezzo che il suo movimento somiglia all’utilizzo di un ventaglio che fa uso di una notevole scioltezza del polso.
In piu’ si usano le seguenti tecniche per l’attacco:
Witik: colpo frustato, movimento eseguito con il polso
Abaniko: particolare modo di colpire che simula le movenze del ventaglio
Estokada: modo di colpire esclusivamente di punta
Lobtik: modo di colpire a passare, come se maneggiassimo un macete o una spada. Da questo colpo in poi si inizia lo studio delle armi da taglio.
Le stesse tecniche praticate con il bastone singolo si studiano con due armi, da qui nasce il panantukan la boxe filippina.